Tribunale Amministrativo Regionale Lazio - Roma sentenza n. 13955 del 2015

ECLI:IT:TARLAZ:2015:13955SENT

Massima

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Il giudice amministrativo, nell'ambito di un giudizio di ottemperanza, può nominare un commissario ad acta per dare esecuzione al giudicato formatosi in sede giurisdizionale, anche in caso di perdurante inerzia dell'amministrazione inadempiente. Il commissario ad acta, nominato dal giudice, è investito del potere di compiere tutti gli atti necessari, incluse eventuali modifiche di bilancio, per assicurare il pagamento delle somme dovute in forza del giudicato, a carico e spese dell'amministrazione inadempiente. Il giudice, nel disporre la nomina del commissario ad acta, deve fissare un termine perentorio entro il quale lo stesso deve provvedere all'esecuzione del giudicato, con la conseguente condanna dell'amministrazione al pagamento delle spese di giudizio. Il potere del giudice amministrativo di nominare un commissario ad acta rappresenta uno strumento essenziale per garantire l'effettività della tutela giurisdizionale e l'attuazione del principio di legalità dell'azione amministrativa, impedendo che l'inerzia o il rifiuto dell'amministrazione di dare esecuzione al giudicato possano vanificare la decisione giurisdizionale. La nomina del commissario ad acta costituisce, pertanto, un rimedio necessario per assicurare l'adempimento degli obblighi derivanti dal giudicato, a tutela dei diritti del ricorrente vittorioso.

Sentenza completa

N. 01624/2015
REG.RIC.

N. 13955/2015 REG.PROV.COLL.

N. 01624/2015 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio

(Sezione Seconda)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 1624 del 2015, proposto dall’avvocato ((omissis)), rappresentato e difeso da sé stesso, e domiciliato per legge in Roma, via Flaminia n. 189, presso la Segreteria di questo Tribunale;

contro

il Ministero dell’Economia e delle Finanze, in persona del Ministro
pro tempore
, per legge rappresentato e difeso dall’Avvocatura Generale dello Stato, domiciliata in Roma, via dei Portoghesi n. 12;

per l’esecuzione

della sentenza della Corte di Cassazione n. 15503/12, depositata in data 14 settembre 2012, e della sentenza di questa Sezione n. 1318, depositata in data 3 febbraio 2014;

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