Cassazione penale Sez. V sentenza n. 46301 del 16 dicembre 2008

ECLI:IT:CASS:2008:46301PEN

Massima

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Le dichiarazioni di collaboratori di giustizia possono costituire grave indizio di colpevolezza ai fini dell'adozione di misure cautelari personali, purché siano intrinsecamente attendibili e sorrette da riscontri esterni individualizzanti, tali da assumere idoneità dimostrativa in relazione all'attribuzione del fatto-reato al soggetto destinatario della misura. La valutazione di tale attendibilità e della sussistenza di tali riscontri rientra nell'ambito del sindacato di legittimità del giudice di legittimità, il quale deve verificare l'adeguatezza delle ragioni che hanno indotto il giudice di merito ad affermare la gravità del quadro indiziario, rispetto ai canoni della logica e ai principi di diritto che regolano la valutazione delle prove. In particolare, le dichiarazioni accusatorie dei collaboranti possono ritenersi attendibili e sorrette da riscontri individualizzanti quando risultano reciprocamente confermate nelle varie fasi dell'attività deliberativa ed esecutiva del reato, e quando tali riscontri sono coerenti con le circostanze di fatto emerse dalle indagini. La mera apparente contraddittorietà o genericità di alcuni elementi delle dichiarazioni non è di per sé sufficiente a escludere l'attendibilità delle stesse, ove il giudice di merito abbia adeguatamente motivato in ordine alla logicità e coerenza complessiva del quadro indiziario.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CALABRESE ((omissis)) - Presidente

Dott. CARROZZA Arturo - Consigliere

Dott. FERRUA Giuliana - Consigliere

Dott. SCALERA Vito - Consigliere

Dott. VESSICHELLI Maria - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA/ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

1) SA. EN. , N. IL (OMESSO);

avverso ORDINANZA del 16/04/2008 TRIB. LIBERTA' di CATANIA;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dr. CARROZZA ARTURO;

lette/sentite le conclusioni del P.G. Dr. DI CASOLA Carlo, che chiede il rigetto dell'impugnazione;

udito il difensore avv. CHIARAMONTE Maria che insiste nell'accoglimento del ricorso.

FATTO E DIRITTO

1.- Il Tribunale del…

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