Cassazione penale Sez. II sentenza n. 35129 del 31 luglio 2019

ECLI:IT:CASS:2019:35129PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La valutazione delle prove e degli elementi indiziari compiuta dai giudici di merito, se congruamente e logicamente motivata, non può essere sindacata in sede di legittimità, essendo precluso alla Corte di Cassazione di sostituire la propria valutazione a quella effettuata dai giudici di appello. Il controllo di legittimità si limita a verificare se i giudici di merito abbiano esaminato tutti gli elementi a loro disposizione, fornendo una corretta interpretazione degli stessi e una esaustiva risposta alle deduzioni delle parti, applicando correttamente le regole della logica. Pertanto, le doglianze che si risolvono in una mera richiesta di una diversa valutazione delle prove, in assenza di vizi logici o di motivazione, sono inammissibili. Analogamente, la valutazione in ordine alla sussistenza delle circostanze attenuanti generiche e al riconoscimento della continuazione, rientrando nell'ambito del potere discrezionale del giudice di merito, non è sindacabile in sede di legittimità, se la motivazione è congrua e non contraddittoria. Infine, la determinazione della pena, nel rispetto del principio di proporzionalità, è rimessa al prudente apprezzamento del giudice di merito, la cui valutazione non è censurabile in Cassazione, salvo il caso di sperequazione nel trattamento sanzionatorio per le medesime fattispecie di reato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CERVADORO Mirella - Presidente

Dott. MESSINI D'AGOSTINI Piero - Consigliere

Dott. PACILLI Giuseppina A. R. - Consigliere

Dott. RECCHIONE S. - Consigliere

Dott. MONACO - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 15/01/2018 della CORTE APPELLO di PALERMO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. MARCO MARIA MONACO;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dott. TOCCI Stefano, che ha concluso chiedendo per l'inammissibilita'.
RITENUTO IN FATTO
La CORTE d'APPELLO di PALERMO, con sentenza del 15/1/2018, confermava la sentenza pronunc…

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