Cassazione penale Sez. V sentenza n. 35790 del 26 luglio 2018

ECLI:IT:CASS:2018:35790PEN

Massima

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Il delitto di atti persecutori di cui all'art. 612-bis c.p. si configura quando la condotta reiterata di minaccia o molestia, anche se concentrata in un breve arco temporale, determina nella vittima un perdurante stato di ansia e paura, tale da indurla a modificare le proprie abitudini di vita. La reiterazione degli atti, anche se non necessariamente protratta nel tempo, costituisce elemento essenziale della fattispecie, in quanto è dalla loro ripetizione che deriva nella vittima un progressivo accumulo di disagio che degenera in uno stato di prostrazione psicologica. Ai fini della configurabilità del reato, non è necessario che la vittima prospetti espressamente e descriva con esattezza gli eventi previsti dalla norma, potendo la prova di essi desumersi dal complesso degli elementi fattuali acquisiti e dalla condotta stessa dell'agente, considerando tanto la sua astratta idoneità a causare l'evento, quanto il suo profilo concreto in riferimento alle effettive condizioni di luogo e di tempo in cui è stata consumata. Il delitto di atti persecutori non costituisce una duplicazione del reato di lesioni, essendo sufficiente che gli atti ritenuti persecutori abbiano un effetto destabilizzante della serenità e dell'equilibrio psicologico della vittima, senza che sia necessario uno stato patologico.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BRUNO ((omissis)) - Presidente

Dott. DE MARZO Giuseppe - Consigliere

Dott. CALASELICE Barbara - Consigliere

Dott. TUDINO A. - rel. Consigliere

Dott. SCORDAMAGLIA Irene - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
Sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 07/06/2017 della CORTE APPELLO di MILANO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. ALESSANDRINA TUDINO;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dr. MARINELLI FELICETTA che ha concluso chiedendo l'inammissibilita'.
LA DIFESA CHIEDE L'ACCOGLIMENTO DEL RICORSO.
RITENUTO IN FATTO
1.Con la sentenza impugnata, la Corte d'appello di…

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