Consiglio di Stato sentenza n. 6403 del 2014

ECLI:IT:CDS:2014:6403SENT

Massima

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Il diniego di concessione di suolo pubblico, fondato su ragioni di interesse pubblico non adeguatamente valutate e in contrasto con l'affidamento sorto a seguito della formazione di un silenzio-assenso, integra un provvedimento illegittimo per carenza di istruttoria e difetto di motivazione, che comporta la responsabilità della pubblica amministrazione per i danni patrimoniali subiti dal privato a causa della mancata occupazione del suolo. Infatti, la pubblica amministrazione, nell'esercizio del proprio potere discrezionale, è tenuta a ponderare tutti gli interessi in gioco, pubblici e privati, e a motivare adeguatamente le proprie determinazioni, al fine di evitare di ledere ingiustificatamente posizioni giuridiche soggettive consolidatesi in virtù di precedenti provvedimenti o comportamenti della stessa amministrazione. Il ristoro dei danni patrimoniali, liquidati in via equitativa dal giudice in ragione dei mancati incassi dovuti alla denegata occupazione di suolo pubblico, costituisce pertanto una conseguenza necessaria dell'accertata illegittimità del provvedimento di diniego, senza che possa rilevare l'assenza di colpa in capo agli uffici comunali, atteso che la responsabilità della pubblica amministrazione in tali ipotesi prescinde dalla valutazione dell'elemento soggettivo. Inoltre, il successivo rilascio di una concessione di occupazione di suolo pubblico, anche se di durata novennale e rinnovabile, non vale a sanare l'illegittimità del pregresso provvedimento di diniego, in quanto tale concessione non può considerarsi una mera esecuzione di una pronuncia cautelare, ma una nuova determinazione amministrativa, che non elimina il pregiudizio subito dal privato nel periodo intercorrente tra la formazione del silenzio-assenso e il rilascio della concessione stessa.

Sentenza completa

N. 05102/2005
REG.RIC.

N. 06403/2014REG.PROV.COLL.

N. 05102/2005 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Quinta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 5102 del 2005, proposto dal Comune di Verona, rappresentato e difeso dagli avvocati Giovanni R. Caineri e ((omissis)), con domicilio eletto presso lo studio dell’avvocato ((omissis)) in Roma, viale Liegi, n. 32;

contro

La s.n.c. ‘Noi Due’ di ((omissis)) e ((omissis)), rappresentata e difesa dagli avvocati ((omissis)) e ((omissis)), con domicilio eletto presso lo studio dell’avvocato ((omissis)) in Roma, ((omissis)), n. 5;

per la riforma

della sentenza del T.A.R. Veneto, Sez. III n. 1101/2005, resa tra le parti, concernente il diniego di concessione di un suolo pubblico;

Visti il ricorso in appel…

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