L'amministrazione è tenuta a fornire adeguata motivazione e istruttoria a sostegno dei provvedimenti sanzionatori o inibitori adottati nei confronti di soggetti privati, non potendo limitarsi a generiche indicazioni o a mere segnalazioni di terzi. In assenza di una puntuale e circostanziata dimostrazione della sussistenza dei presupposti di fatto e di diritto posti a fondamento dell'esercizio del potere, il provvedimento è illegittimo e deve essere annullato dal giudice amministrativo. L'onere probatorio grava sull'amministrazione procedente, la quale non può esimersi dall'effettuare gli approfondimenti istruttori necessari e dal dare conto in modo esaustivo delle risultanze acquisite, a tutela del principio del contraddittorio e del diritto di difesa del destinatario dell'atto. Il giudice amministrativo, in presenza di carenze istruttorie e motivazionali, può desumere argomenti di prova dal comportamento omissivo e ingiustificato dell'amministrazione, applicando i principi di cui agli artt. 2697 c.c. e 64, comma 4, c.p.a.