Cassazione penale Sez. II sentenza n. 49279 del 22 dicembre 2009

ECLI:IT:CASS:2009:49279PEN

Massima

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Il reato di indebita utilizzazione di carta di credito altrui, di cui all'art. 12 del d.l. n. 143 del 1991, convertito con modificazioni dalla l. n. 197 del 1991 (ora art. 55, comma 9, d.lgs. n. 231 del 2007), si configura indipendentemente dal conseguimento di un profitto o dal verificarsi di un danno, essendo sufficiente l'utilizzo non autorizzato della carta a fini di profitto. La condotta è punibile anche nel caso di tentativo, a prescindere dall'esito della transazione, in quanto ciò che rileva è l'idoneità della condotta a realizzare l'evento tipico del reato. Il giudice di merito gode di ampia discrezionalità nella valutazione degli elementi di cui all'art. 133 c.p. ai fini della concessione o del diniego delle circostanze attenuanti generiche, potendo anche un solo elemento relativo alla personalità del reo o alle modalità di esecuzione del reato essere sufficiente per negare il beneficio. Analogamente, la determinazione della pena nel minimo e nel massimo edittale è rimessa alla valutazione complessiva del giudice, il quale non è tenuto a un'analitica motivazione su ogni singolo elemento, essendo sufficiente che indichi gli aspetti rilevanti ai fini della decisione. Infine, il diniego della sostituzione della pena detentiva con quella pecuniaria è implicito nel richiamo ai parametri di cui all'art. 133 c.p. operato dal giudice.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. COSENTINO ((omissis)) - Presidente

Dott. CASUCCI Giuliano - Consigliere

Dott. DAVIGO Piercamillo - Consigliere

Dott. IASILLO Adriano - Consigliere

Dott. CHINDEMI Domenico - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

La. An. , nata a (OMESSO);

La. Ot. , nata ad (OMESSO);

avverso la sentenza della Corte d'appello di Torino, sezione 4 penale, in data 5.3.2008;

Sentita la relazione della causa fatta, in pubblica udienza, dal Consigliere Dott. DAVIGO Piercamillo;

Udita la requisitoria del Sostituto Procuratore Generale, Dott. D'ANGELO Giovanni, il quale ha concluso chiedendo che il ricorso sia dichiarato inammissi…

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