Il mancato rispetto del termine perentorio di 180 giorni per la conclusione del procedimento di accertamento di compatibilità paesaggistica, previsto dall'art. 167, comma 5, d.lgs. n. 42/2004, comporta l'obbligo per l'amministrazione procedente di indire e convocare la conferenza di servizi ai sensi dell'art. 14, comma 2, della legge n. 241/1990, al fine di acquisire il parere vincolante della Soprintendenza, anche in forma tacita, e concludere il procedimento con un provvedimento espresso entro il termine perentorio di 180 giorni dalla presentazione dell'istanza. L'inosservanza di tale obbligo determina l'illegittimità del silenzio serbato dall'amministrazione, con conseguente necessità di assegnare un termine perentorio per il completamento del procedimento, fermo restando la possibilità di nominare un commissario ad acta in caso di ulteriore inerzia. La peculiarità della fattispecie e il comportamento complessivo delle parti possono giustificare la compensazione parziale delle spese di giudizio.