Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 13719 del 28 marzo 2019

ECLI:IT:CASS:2019:13719PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nel valutare la congruenza e la coordinazione logica dell'apparato argomentativo che collega gli indizi di colpevolezza al giudizio di probabile colpevolezza dell'indagato, nonché il valore sintomatico degli indizi medesimi, non può coinvolgersi nel giudizio ricostruttivo del fatto e negli apprezzamenti del giudice di merito in ordine all'attendibilità delle fonti e alla rilevanza e concludenza dei risultati del materiale probatorio, quando la motivazione sia adeguata, coerente ed esente da errori logici e giuridici. Tuttavia, il giudice di merito è tenuto a verificare la concreta idoneità della misura cautelare applicata a fronteggiare il prospettato pericolo di reiterazione del reato, in ossequio al principio di adeguatezza previsto dall'art. 274 c.p.p., motivando in modo esauriente tale valutazione. In caso di carenza motivazionale su tale aspetto, il giudice di legittimità dispone l'annullamento senza rinvio dell'ordinanza impugnata, al fine di evitare un ulteriore sacrificio della libertà individuale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FIDELBO Giorgio - Presidente

Dott. TRONCI Andrea - Consigliere

Dott. CRISCUOLO Anna - Consigliere

Dott. APRILE Ercole - rel. Consigliere

Dott. COSTANTINI Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nata a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 16/10/2018 del Tribunale di Reggio Calabria;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. APRILE Ercole;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott.ssa DE MASELLIS Mariella, che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso;
uditi per l'indagata l'avv. (OMISSIS) e l'avv. (OMISSIS), che hanno concluso chiedendo l'annullamento…

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