La falsa dichiarazione resa in sede di domanda di partecipazione a un concorso pubblico, in relazione al possesso di un titolo di preferenza, legittima l'adozione del provvedimento di esclusione e decadenza dalla relativa graduatoria, a prescindere dalla buona fede del candidato e dalla rilevanza del titolo ai fini della partecipazione, in quanto la veridicità delle dichiarazioni rese costituisce un requisito essenziale per l'ammissione al concorso. Il bando di concorso, nel prevedere l'esclusione per dichiarazioni non veritiere, anche relative ai titoli di preferenza, persegue l'interesse pubblico all'imparzialità e al buon andamento dell'azione amministrativa, sanzionando comportamenti fraudolenti che, pur non incidendo direttamente sulla partecipazione, sono comunque idonei a falsare la formazione della graduatoria finale. La sanzione della decadenza, in tali casi, risulta proporzionata alla gravità della condotta, tenuto conto anche della rilevanza penale delle false dichiarazioni.