Cassazione penale Sez. III sentenza n. 21196 del 18 maggio 2023

ECLI:IT:CASS:2023:21196PEN

Massima

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Il legale rappresentante di una società, pur avendo nominato un professionista competente per seguire i lavori di ristrutturazione, risponde penalmente per i reati edilizi commessi nell'ambito di tali interventi, qualora emerga la sua consapevolezza e partecipazione agli abusi, desumibile dalle modalità con cui sono state presentate le pratiche amministrative, occultando le sostanziali modifiche realizzate in difformità dalle autorizzazioni. Il principio del "non poteva non sapere" trova applicazione in tali casi, in quanto il legale rappresentante, pur non essendo materialmente presente in cantiere, ha comunque concordato con il direttore dei lavori le modalità operative e ha tratto un interesse personale dalle opere abusive realizzate. Inoltre, il fatto che la società proprietaria dell'immobile abbia già subito una sanzione amministrativa per gli stessi abusi non esclude la responsabilità penale del legale rappresentante, in quanto si tratta di soggetti giuridici distinti, non sussistendo così la violazione del divieto di bis in idem. Infine, l'intervenuta sanatoria edilizia non estingue i reati contravvenzionali, qualora l'intervento non risulti conforme alla disciplina urbanistica ed edilizia vigente sia al momento della realizzazione che al momento della presentazione della domanda di sanatoria. Il risarcimento del danno in favore delle parti civili è dovuto anche in presenza della sanzione amministrativa, in quanto tale risarcimento ha una funzione ripristinatoria e non sanzionatoria.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. RAMACCI Luca - Presidente

Dott. ACETO Aldo - Consigliere

Dott. LIBERATI Giovanni - Consigliere

Dott. NOVIK Adet Toni - Consigliere

Dott. MENGONI Enrico - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 4/4/2022 della Corte di appello di Venezia;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
sentita la relazione svolta dal consigliere Dr. Enrico Mengoni;
lette le conclusioni del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dr. Costantini Francesca, che ha chiesto dichiarare inammissibile il ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza del 4/4/2022, la Corte di appello di Venezia, in parziale riforma della pronuncia…

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