Il reato di associazione per delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti può essere configurato anche tra soggetti che rivestono posizioni contrapposte nella catena del narcotraffico, purché vi sia un progetto indeterminato volto al conseguimento del lucro derivante dal traffico di droga e la consapevolezza degli interessati del ruolo svolto nell'economia del fenomeno associativo. Pertanto, anche il mero acquirente, ove risulti essere un cofinanziatore, addetto al taglio e alla distribuzione della sostanza stupefacente, può essere ritenuto partecipe dell'associazione criminosa, in presenza di prove gravi, precise e concordanti. Inoltre, in tema di esigenze cautelari, l'incensuratezza e la situazione lavorativa e familiare dell'indagato possono essere irrilevanti, ove emerga il suo inserimento in una strutturata e stabile organizzazione finalizzata al redditizio commercio di droga, caratterizzata da pluralità, continuità e abitualità delle condotte delittuose, nonché dalla necessaria disponibilità di risorse, atteso che tali elementi denotano una elevata esigenza di prevenzione speciale, tale da giustificare l'adozione della misura cautelare più grave, anche in assenza di specifiche necessità economiche o familiari dell'indagato.