Consiglio di Stato sentenza n. 1209 del 2004

ECLI:IT:CDS:2004:1209SENT

Massima

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Il divieto di modificare, senza la previa autorizzazione del Ministero, i beni immobili di interesse storico e artistico tutelati dalla legge n. 1089 del 1939 si applica non solo agli enti pubblici proprietari, ma anche ai privati cittadini che abbiano realizzato interventi edilizi in aderenza o comunque tali da alterare direttamente la linea prospettica e l'integrità del bene protetto, indipendentemente dall'esistenza di specifiche prescrizioni di distanza o di vincoli formalmente trascritti. L'art. 11 della legge n. 1089/1939, che sancisce tale divieto, costituisce il presupposto normativo legittimante l'esercizio del potere sanzionatorio del Ministero per i Beni Culturali e Ambientali, volto ad imporre la demolizione e la rimessa in pristino dello stato dei luoghi, anche laddove l'intervento abusivo sia stato realizzato in forza di una concessione edilizia rilasciata dall'autorità comunale, in quanto tale provvedimento comunale non può derogare alle norme di tutela del patrimonio storico-artistico dettate dalla legge statale. Il giudice amministrativo, nel verificare la legittimità del provvedimento sanzionatorio, ha il potere-dovere di individuare, anche in assenza di una espressa citazione nell'atto impugnato, la disposizione di legge che disciplina la fattispecie concreta, al fine di accertare la conformità dell'azione amministrativa al relativo presupposto normativo, senza che ciò integri una inammissibile integrazione postuma della motivazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale (Sezione Sesta) ha pronunciato la seguente DECISIONE sul ricorso in appello n. 8256 del 2001, proposto da Gi. Ur., rappresentato e difeso dall'avv. Lu. Ci., elettivamente domiciliato presso lo studio dell'avv. St. No., in Ro., Via Am. n. 3; contro il Ministero per i Beni Culturali e Ambientali, in persona del Ministro pro-tempore, rappresentato e difeso dall'Avvocatura Generale dello Stato, presso la quale è per legge domiciliato, in Ro., via De. Po., n. 12; per l'annullamento della sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale dell'Abruzzo, L'Aquila, n. 767 del 3 ottobre 2000. Visto il ricorso con i relativi allegati; Visto l'atto di costituzione in giudizio dell'Avvocatura dello Stato; Visti gli atti tutti della causa; Relatore alla pubblica udienza del 13 gennaio 2004 il Cons. ((omissis)); Uditi l'avv. No., per del…

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