Il giudice di legittimità, nel confermare la dichiarazione di penale responsabilità dell'imputato per i reati di rapina, lesioni gravi, porto in luogo pubblico di arma comune da sparo e cessione di stupefacenti, afferma che la ricostruzione giudiziale trova piena coerenza e riscontro negli elementi probatori acquisiti, quali le dichiarazioni di soggetti terzi, gli esiti delle intercettazioni ambientali e i riscontri oggettivi, nonostante le contestazioni del ricorrente volte a una lettura parcellizzata e atomistica degli elementi di prova. Il giudice sottolinea come le doglianze del ricorrente, improntate a una logica artatamente parcellizzata e prive di una effettiva logica unitaria, non siano idonee a inficiare la solidità della motivazione del provvedimento impugnato, che ha adeguatamente valorizzato la pluralità di elementi concordanti a supporto della ricostruzione giudiziale, superando anche le considerazioni sulla presunta illogicità della condotta criminosa in relazione alle peculiarità del luogo ove si sono svolti i fatti.