Cassazione penale Sez. II sentenza n. 28678 del 10 luglio 2008

ECLI:IT:CASS:2008:28678PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è che, in tema di riesame di misure cautelari, non è necessaria l'indicazione contestuale dei motivi di impugnazione, in quanto la legge prevede la facoltatività di tale adempimento. Pertanto, il mancato deposito contestuale dei motivi non determina l'inammissibilità della domanda di riesame, essendo sufficiente la sola presentazione del ricorso. Tale principio si fonda sulla natura del riesame, che si configura come un gravame puro, non soggetto al principio tantum devolutum quantum appellatum. Di conseguenza, il giudice è tenuto a esaminare nel merito la richiesta di riesame, senza poter dichiarare l'inammissibilità per mancanza dei motivi, dovendo invece fissare un termine per il deposito degli stessi. Tale interpretazione, volta a garantire l'effettività della tutela cautelare, si applica sia alle misure cautelari personali che a quelle reali, in quanto il legislatore ha espressamente previsto la facoltatività della indicazione dei motivi sia nell'art. 309, comma 6, c.p.p. per le prime, sia nell'art. 324, comma 4, c.p.p. per le seconde.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. COSENTINO Giuseppe Mar - Presidente

Dott. CARMENINI Secondo Libe - Consigliere

Dott. FIANDANESE Franco - Consigliere

Dott. MACCHIA Alberto - Consigliere

Dott. AMBROSIO Annamaria - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA/ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

1) SP. MA. ;

2) TO. DA. N. IL (OMESSO);

avverso ORDINANZA del 07/12/2007 TRIB. LIBERTA' di VITERBO;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. MACCHIA ALBERTO;

sentite le conclusioni del P.G. Dr. MELONI V., che ha concluso per l'annullamento con rinvio del provvedimento impugnato.

OSSERVA

Con ordinanza del 7 dicembre 2007, il Tribunale di Viterbo ha dichiarato "n…

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