L'occupazione abusiva di suolo pubblico, in assenza di valido titolo concessorio, legittima l'amministrazione comunale ad adottare l'ordine di ripristino dello stato dei luoghi e, in caso di inottemperanza, la chiusura dell'esercizio commerciale per un periodo non inferiore a cinque giorni, quale misura sanzionatoria proporzionata e vincolata, a prescindere dalla sussistenza di specifici motivi di sicurezza pubblica. Tale potere è esercitabile anche in presenza di pregresse istanze di rinnovo della concessione, ove le stesse siano state definitivamente respinte, non potendosi far valere alcun legittimo affidamento sulla prosecuzione dell'occupazione abusiva. Il decorso del termine di sei mesi dall'accertamento della violazione non fa venir meno il potere di ordinare il ripristino, non trattandosi di termine perentorio. La legittimità dell'ordine di ripristino non è inficiata dalla mancata indicazione di specifici motivi di sicurezza pubblica, atteso che il presupposto per l'esercizio di tale potere è costituito dalla sola indebita occupazione di suolo pubblico, mentre la sicurezza pubblica rileva solo ai fini della competenza del Prefetto sulle strade extraurbane.