Cassazione penale Sez. V sentenza n. 27953 del 7 ottobre 2020

ECLI:IT:CASS:2020:27953PEN

Massima

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Il delitto di atti persecutori (stalking) è un reato abituale improprio, per cui la procedibilità si estende anche alle condotte poste in essere dopo la proposizione della querela, purché unitariamente considerate con le precedenti integrino l'elemento oggettivo del reato. La contestazione del reato di stalking non richiede la precisa indicazione del luogo e della data di ogni singolo episodio, essendo sufficiente la descrizione in sequenza dei comportamenti tenuti, la loro collocazione temporale di massima e le conseguenze per la persona offesa. L'accertamento del primo evento di danno, anche a mezzo di testimonianze e in via logica, è sufficiente a giustificare l'affermazione di colpevolezza, non essendo necessario il mutamento delle abitudini di vita della vittima, essendo sufficiente il perdurante e grave stato di ansia. In presenza di ragioni d'urgenza, l'audizione del destinatario dell'ammonimento del Questore può essere omessa, rappresentando un adempimento destinato a ritardare una misura volta a prevenire gravi conseguenze per l'incolumità delle vittime. L'annullamento della sentenza limitatamente al reato di lesioni, per intervenuta prescrizione, non incide sull'accertamento di responsabilità per il reato di atti persecutori, ormai irrevocabile.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BRUNO ((omissis)) - Presidente

Dott. DE MARZO Giusep - rel. Consigliere

Dott. CAPUTO Angelo - Consigliere

Dott. SCORDAMAGLIA Irene - Consigliere

Dott. FRANCOLINI Giovanni - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 29/05/2018 della CORTE APPELLO di VENEZIA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere GIUSEPPE DE MARZO;
udito il Procuratore Generale, Dott. ((omissis)), la quale ha concluso per il rigetto del ricorso;
udito il difensore della parte civile, avv. (OMISSIS), che conclude per il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza del 29/05/2018 la Corte d'appello di …

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