Il diritto di retrocessione di un'area precedentemente espropriata e non utilizzata, previsto dall'art. 47 del D.P.R. 327/2001, è subordinato alla valutazione dell'interesse pubblico preminente che giustifichi il mancato reintegro della proprietà privata. L'amministrazione competente, nel decidere sulla richiesta di retrocessione, deve esplicitare adeguatamente le ragioni di tale interesse pubblico, non essendo sufficiente il mero riferimento all'utilizzazione dell'area per il soddisfacimento degli standard urbanistici. Inoltre, il procedimento di diniego della retrocessione deve rispettare il principio del giusto procedimento, con la preventiva comunicazione dei motivi ostativi all'accoglimento dell'istanza ai sensi dell'art. 10-bis della L. 241/1990. Tuttavia, il sopravvenuto provvedimento amministrativo che ridefinisce l'assetto del rapporto tra privato e pubblica amministrazione determina il venir meno dell'interesse a ricorrere, rendendo il giudizio improcedibile per sopravvenuto difetto di interesse.