Cassazione penale Sez. I sentenza n. 13350 del 21 marzo 2013

ECLI:IT:CASS:2013:13350PEN

Massima

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Il concorso anomalo di cui all'art. 116 c.p. sussiste quando, pur essendo stato concordato un reato meno grave, uno o più dei concorrenti realizzano un reato diverso e più grave, purché tale evento più grave sia prevedibile in base alle circostanze concrete del caso, secondo le conoscenze di un soggetto di normale intelligenza e cultura media. Pertanto, la responsabilità per il reato più grave si fonda sulla colpa del concorrente, il quale avrebbe dovuto prevedere l'evoluzione criminosa, a meno che l'evento più grave non sia stato voluto dallo stesso o non sia dipeso da fattori eccezionali, imprevedibili e non ricollegabili causalmente alla condotta criminosa di base. La valutazione della prevedibilità dell'evento più grave deve essere effettuata in concreto, tenendo conto delle modalità di esecuzione del reato concordato, delle caratteristiche personali dei concorrenti, degli strumenti utilizzati e del contesto operativo, senza ricorrere a criteri astratti e generalizzanti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BARDOVAGNI Paolo - Presidente

Dott. TARDIO Angela - Consigliere

Dott. BONITO Francesco M.S - Consigliere

Dott. LOCATELLI Giuseppe - Consigliere

Dott. BONI Monica - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 27/2011 CORTE ASSISE APPELLO di MILANO, del 11/01/2012;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 07/02/2013 la relazione fatta dal Consigliere Dott. MONICA BONI;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. ((omissis)), che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. Con sentenza resa l'11 gennaio 2012 la Corte di Appello di…

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