Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza può essere così formulato: La stazione appaltante può prevedere nel bando di gara l'esclusione automatica delle offerte anomale per i lavori di importo inferiore o pari a 1 milione di euro, quando il criterio di aggiudicazione è quello del prezzo più basso, anche dopo il 31 dicembre 2015 e fino al 31 luglio 2016, in virtù della proroga legislativa di tale facoltà, la quale ha carattere retroattivo e pertanto si applica anche ai procedimenti di gara già avviati. Tale previsione, contenuta nella lex specialis di gara, è legittima e non può essere contestata dalla parte esclusa, in quanto la stessa non può conseguire l'aggiudicazione dell'appalto a causa dell'anomalia della propria offerta. Il giudice amministrativo, pertanto, dichiara inammissibile il ricorso proposto avverso il provvedimento di aggiudicazione definitiva, in quanto l'impresa ricorrente non ha alcun interesse al relativo accoglimento, essendo destinata ad essere automaticamente esclusa dalla gara.