Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 11820 del 26 marzo 2010

ECLI:IT:CASS:2010:11820PEN

Massima

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Il riconoscimento dell'attenuante speciale di cui all'art. 73, comma 7, del D.P.R. n. 309/1990 per i reati in materia di stupefacenti è subordinato alla valutazione della concreta efficacia e rilevanza della collaborazione prestata dall'imputato, la quale deve aver effettivamente contribuito in modo significativo all'accertamento del reato e all'individuazione di altri soggetti coinvolti, neutralizzando in maniera apprezzabile l'attività criminosa. La mera consegna di materiale già in possesso degli inquirenti o la collaborazione meramente adesiva a richieste degli operanti, senza spontaneità e senza apportare elementi conoscitivi nuovi e decisivi, non integra i presupposti per il riconoscimento di tale attenuante speciale. Analogamente, l'attenuante generale del ravvedimento operoso di cui all'art. 62, n. 6, c.p. non può trovare applicazione quando sia stata esclusa l'attenuante speciale, in quanto quest'ultima ha una portata più ampia e assorbente rispetto alla prima.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MOCALI Piero - Presidente

Dott. FOTI Giacomo - Consigliere

Dott. MAISANO Giulio - rel. Consigliere

Dott. MASSAFRA Umberto - Consigliere

Dott. BLAIOTTA Rocco Marco - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA/ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

1) CE. AN. , N. IL (OMESSO);

2) GR. MA. , N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 1411/2009 CORTE APPELLO di TORINO, del 15/05/2009;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 17/03/2010 la relazione fatta dal Consigliere Dott. GIULIO MAISANO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. GALATI Giovanni, che ha concluso per l'inammissibilita' dei ricorsi.

OSSERVA

Con sentenza del 15 maggio 2…

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