La detenzione di materiale pedopornografico, anche se prodotto dal medesimo soggetto, integra il reato di cui all'art. 600-quater c.p., in quanto tale disposizione normativa mira a garantire una tutela a 360 gradi dell'integrità psicofisica e sessuale del minore, prevedendo condotte alternative e complementari rispetto alle più gravi ipotesi di produzione e diffusione. Pertanto, la detenzione di materiale pedopornografico, indipendentemente dalla sua provenienza, è punibile ai sensi dell'art. 600-quater c.p., in quanto tale previsione subentra laddove non siano applicabili le altre e più gravi disposizioni, al fine di non lasciare spazi di impunità alle molteplici modalità di lesione del bene giuridico tutelato. Il risarcimento del danno in favore della parte civile, costituita dalla madre e dal figlio minore vittima degli abusi, è determinato in via equitativa, tenendo conto della riqualificazione del reato, della natura dei danni (morali e biologici) e delle conseguenze economiche subite dalla parte civile per i trattamenti psicoterapeutici necessari.