Cassazione penale Sez. V sentenza n. 39949 del 26 settembre 2013

ECLI:IT:CASS:2013:39949PEN

Massima

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La partecipazione ad un'associazione di tipo mafioso può essere desunta anche da dichiarazioni di collaboratori di giustizia, purché sorrette da elementi di riscontro oggettivi, come ammissioni della persona offesa, testimonianze di soggetti informati sui fatti e altri elementi indiziari, i quali, valutati complessivamente, siano idonei a delineare un quadro indiziario grave, preciso e concordante circa il ruolo attivo dell'indagato nell'ambito dell'associazione criminale, anche se non emergano minacce esplicite nei confronti delle vittime. In tali casi, la valutazione complessiva delle risultanze probatorie effettuata dai giudici di merito, se adeguatamente motivata, non può essere censurata in sede di legittimità per una diversa lettura delle stesse, in assenza di palesi illogicità o errori di diritto.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FERRUA Giuliana - Presidente

Dott. LAPALORCIA Grazia - Consigliere

Dott. ZAZA Carlo - rel. Consigliere

Dott. MICHELI Paolo - Consigliere

Dott. DE MARZO Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso l'ordinanza del 31/01/2013 della Sezione del riesame del Tribunale di Caltanissetta;

visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;

udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. ((omissis));

udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dr. ((omissis)), che ha concluso per il rigetto del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

Con il provvedimento impugnato veniva confermata l'ordi…

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