Il reato di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di reati tributari, quali l'emissione di fatture per operazioni inesistenti e la creazione di un carosello fiscale mediante l'interposizione di società cartiere, si consuma nel luogo di costituzione del vincolo associativo, ovvero, in mancanza di prova di tale luogo, nel luogo in cui è stato commesso il primo reato o compiuto il primo atto diretto a commettere i delitti programmati; in assenza di tali elementi, la competenza territoriale è determinata dal luogo dell'eseguito arresto, della emissione di un mandato o decreto di citazione, ovvero dove è stato compiuto il primo atto del procedimento. Il ruolo di "braccio destro" del capo dell'associazione, svolto dall'indagato attraverso la gestione delle operazioni di emissione di fatture false, i rapporti con i fornitori e i clienti, nonché l'interlocuzione con il capo dell'associazione sui metodi di riciclaggio dell'IVA, integra la sua responsabilità per il reato di associazione per delinquere. La motivazione del giudice del riesame, che abbia adeguatamente esaminato le risultanze investigative e fornito una compiuta analisi estimativa delle stesse a sostegno del mantenimento della misura cautelare, non può essere considerata meramente apparente o priva di efficacia dimostrativa.