Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 19566 del 16 maggio 2024

ECLI:IT:CASS:2024:19566PEN

Massima

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Il reato di resistenza a pubblico ufficiale si configura quando l'imputato, con violenza o minaccia, si oppone al compimento di atti d'ufficio da parte degli agenti di polizia, anche se questi siano già riusciti a fermare e condurre l'imputato verso la Questura, purché vi sia la necessaria contemporaneità tra l'atto del pubblico ufficiale e la condotta dell'imputato diretta a impedirne il compimento. La particolare tenuità del fatto, ai sensi dell'art. 131-bis c.p., può essere rilevata d'ufficio dal giudice di appello, ma la relativa doglianza deve essere adeguatamente argomentata, indicando specificamente i presupposti che legittimano la pretesa applicazione di tale causa di non punibilità. La recidiva, ai fini della determinazione della pena, deve essere valutata dal giudice tenendo conto della concreta capacità a delinquere dell'imputato, desumibile anche dai precedenti penali, e della maggiore riprovevolezza e pericolosità della condotta, in applicazione dei principi enunciati dalla Corte costituzionale. Il reato si estingue per prescrizione maturata prima della sentenza di appello, anche se non dichiarata dal giudice di merito, e tale doglianza è ammissibile in sede di legittimità ai sensi dell'art. 606, comma 1, lett. b), c.p.p.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta da:

Dott. DI STEFANO Pierluigi - Presidente

Dott. GIORGI ((omissis)) - Consigliere

Dott. GALLUCCI Enrico - Consigliere

Dott. D'ARCANGELO Fabrizio - Consigliere

Dott. DI GIOVINE Ombretta – Relatore

ha pronunciato la seguente

SENTENZA
sui ricorsi proposti da:
1. Bo.Em. (CUI Omissis), nato (Omissis)
2. Gr.Mi. (CUI Omissis), nato (Omissis)
avverso la sentenza del 13/04/2023 della Corte d'appello di Firenze;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal ((omissis));
letta la requisitoria del Pubblico Ministero, in persona del ((omissis)), che ha concluso chiedendo che la sentenza sia annullata senza rinvio perché i reati rispettivamente ascritti agli imputati sono estinti per prescrizione.
RITENUTO IN FATTO
1. Con la sentenza in epigrafe, la Corte di…

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