Tribunale Amministrativo Regionale Lazio - Roma sentenza n. 11032 del 2014

ECLI:IT:TARLAZ:2014:11032SENT

Massima

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La presentazione di una domanda di condono edilizio per opere abusive sospende l'efficacia degli atti repressivi adottati in precedenza dall'amministrazione, salvo il caso in cui sia già intervenuta la demolizione dell'immobile o la sua utilizzazione a fini pubblici, rendendo impossibile in astratto il rilascio della sanatoria. In tali ipotesi, la domanda di condono non impedisce l'acquisizione dell'opera abusiva al patrimonio pubblico, ma comporta la necessità di un riesame da parte dell'amministrazione della situazione alla luce della nuova istanza presentata, con conseguente improcedibilità del ricorso giurisdizionale proposto avverso il precedente provvedimento sanzionatorio. Il principio di diritto affermato mira a garantire la posizione giuridica del privato, consentendogli di accedere all'istituto del condono edilizio anche in presenza di un precedente provvedimento di acquisizione, purché non siano intervenute le predette modifiche di fatto che rendano impossibile la sanatoria.

Sentenza completa

N. 08288/1998
REG.RIC.

N. 11032/2014 REG.PROV.COLL.

N. 08288/1998 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio

(Sezione Seconda Bis)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 8288 del 1998, proposto da:
Caprioli Alessandro e Stefania e Massari Elisabetta in proprio e quali eredi di Caprioli Cesare Cesare, rappresentati e difesi dall’ avv. Mauro Stella e elettivamente domiciliati presso lo stesso in Roma, via Alfonso Miola, 68 (come da atto di costituzione depositato il 23 settembre 2013);

contro

Roma Capitale (già Comune di Roma), in persona del Sindaco p.t., rappresentata e difesa dagli avv.ti Gabriele Scotto e Angelo Delfini, dell’Avvocatura comunale e presso la stessa domiciliata in Roma, via Tempio di Giove, 21;

per l'annullamento

della determinazion…

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