Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 1303 del 11 febbraio 1993
ECLI:IT:CASS:1993:1303PEN
Massima
Massima ufficiale
Il regime della non utilizzabilità in dibattimento delle dichiarazioni rese spontaneamente dall'indagato, senza l'assistenza del difensore, alla polizia giudiziaria evidenzia la specifica finalità di tutela del diritto di difesa dell'indagato stesso e che potrebbe restare pregiudicato dal fatto che tali dichiarazioni vengono rese senza una previa conoscenza dell'addebito. Il principio di garanzia che è alla base di siffatta disciplina non può però trovare applicazione quando le spontanee dichiarazioni rese in assenza del difensore riguardino fatti che, pur penalmente rilevanti, non ineriscono all'addebito per cui è sorto il procedimento. In tale ipotesi, infatti, riconoscere la tutela della inutilizzabilità delle dichiarazioni spontaneamente rese equivarrebbe ad ipotizzare, sul piano oggettivo, uno spazio neutro di irrilevanza delle dichiarazioni rese dall'indagato e, sul piano oggettivo, una sorta di incapacità penale dell'indagato stesso che non potrebbe mai essere chiamato a rispondere di fatti costituenti reato se commessi mediante dichiarazioni spontanee rese in questa fase delle indagini preliminari. Al contrario, quanto al profilo oggettivo, il legislatore non ha inteso creare, con riferimento a tale fase iniziale del procedimento, uno spazio neutro, irrilevante sotto il profilo penale, poiché le dichiarazioni spontanee, pur non utilizzabili ai fini dell'incolpazione, possono formare oggetto di contestazione ex art. 503, terzo comma, c.p.p. Quanto al profilo soggettivo, non può dubitarsi che le dichiarazioni rese dall'indagato sui fatti non inerenti all'oggetto dell'indagine sono fuori della tutela processuale, consistente nella inutilizzabilità delle stesse nel giudizio, ed assumono, pertanto una rilevanza penale autonoma, tale da giustificare l'inizio dell'azione penale e che, per ragioni di concentrazione e di economia processuale può inserirsi e svilupparsi nel procedimento già in atto contro l'indagato. (Fattispecie in cui la Corte ha ritenuto utilizzabili le dichiarazioni spontanee rese in assenza del difensore da un indagato di detenzione e cessione a terzi di droga contenenti la falsa incolpazione in ordine a fatti costituenti reati diversi da quelli per i quali il procedimento aveva avuto inizio).
Sentenze simili
Cassazione penale Sez. III sentenza n. 1201 del 28 novembre 1994
ECLI:IT:CASS:1994:1201PENIl regime della ridotta utilizzabilità in dibattimento delle dichiarazioni rese spontaneamente dall'indagato alla polizia giudiziaria senza l'assistenza del difensore — fissato dall'art. 350, settimo…
Cassazione penale Sez. II sentenza n. 2745 del 21 gennaio 2010
ECLI:IT:CASS:2010:2745PENLe dichiarazioni spontanee rese dall'indagato in assenza del difensore, relative a fatti diversi da quelli oggetto del procedimento penale in corso, sono pienamente utilizzabili nel giudizio, in quan…
Cassazione penale Sez. I sentenza n. 41366 del 3 novembre 2022
ECLI:IT:CASS:2022:41366PENIl diritto di difesa, pur essendo un principio fondamentale del processo penale, non comporta l'automatica inutilizzabilità di dichiarazioni spontaneamente rese dall'indagato prima dell'assunzione de…
Cassazione penale Sez. III sentenza n. 220 del 7 gennaio 2013
ECLI:IT:CASS:2013:220PENLe dichiarazioni spontanee rese dall'indagato e dal coindagato alla polizia giudiziaria, quando questi avevano già assunto sostanzialmente la qualità di soggetti sottoposti alle indagini, sono assolu…
Cassazione penale Sez. III sentenza n. 47121 del 19 dicembre 2008
ECLI:IT:CASS:2008:47121PENLe dichiarazioni spontanee rese dall'indagato in assenza del difensore sono pienamente utilizzabili in sede cautelare, purché l'indagato sia consapevole dell'esistenza di un quadro indiziario a suo c…
Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 17069 del 5 aprile 2017
ECLI:IT:CASS:2017:17069PENLe dichiarazioni spontanee rese dall'indagato alla polizia giudiziaria in assenza del difensore, pur essendo inutilizzabili nel dibattimento, possono essere legittimamente valutate ai fini della suss…
Cassazione penale Sez. III sentenza n. 2230 del 2 luglio 1996
ECLI:IT:CASS:1996:2230PENLe dichiarazioni spontanee rese dall'indagato ai sensi dell'art. 350, comma 7, c.p.p., se assunte senza il difensore, non sono utilizzabili ai fini del giudizio (salvo quanto previsto dall'art. 503, …
Cassazione penale Sez. V sentenza n. 17551 del 6 maggio 2021
ECLI:IT:CASS:2021:17551PENIl principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente:
Le dichiarazioni spontanee rese dall'imputato alla polizia giudiziaria ai sensi dell'art. 350, comma 7, c.p.p., in assen…
Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 10621 del 9 ottobre 1998
ECLI:IT:CASS:1998:10621PENDal tenore letterale e dalla ratio della norma del capoverso dell'art. 63 c.p.p., come dal suo necessario coordinamento con le disposizioni di cui agli artt. 62 e 350 c.p.p., si deve ritenere che la …
Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 4152 del 4 febbraio 2005
ECLI:IT:CASS:2005:4152PENNei casi in cui un soggetto, dovendo essere sentito in qualità di imputato o di persona sottoposta ad indagini, sia stato avvertito di tale sua qualità, ed abbia reso in assenza del difensore dichiar…
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.
Un nuovo modo di esercitare la professione
Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.