Cassazione penale Sez. I sentenza n. 7491 del 25 febbraio 2011

ECLI:IT:CASS:2011:7491PEN

Massima

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Il diritto di cronaca e di critica, pur se esercitato con modalità aspramente censurabili, può essere riconosciuto come esimente della diffamazione a mezzo stampa, qualora il nucleo essenziale dei fatti specifici denunciati e commentati nell'articolo incriminato risulti sostanzialmente veritiero, anche a livello putativo. Tuttavia, tale esimente non può essere riconosciuta in assenza di una adeguata motivazione in ordine alla verifica della veridicità delle singole espressioni diffamatorie contestate, alla luce delle risultanze probatorie acquisite, specialmente laddove siano dedotte circostanze che escludono la legittimità delle condotte attribuite al soggetto diffamato nell'esercizio delle sue funzioni istituzionali. In tali ipotesi, la carenza di motivazione sulla sussistenza dei requisiti della verità e della continenza della critica giornalistica osta alla configurabilità della scriminante del diritto di cronaca e di critica.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CHIEFFI Severo - Presidente

Dott. IANNELLI Enzo - Consigliere

Dott. VECCHIO Massimo - rel. Consigliere

Dott. BARBARISI Maurizio - Consigliere

Dott. CARTA Adriana - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) DI. MA. RO. , N. IL (OMESSO);

nei confronti di:

MO. SA. , N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 3291/2008 CORTE APPELLO di CATANIA, del 30/09/2009;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 25/01/2011 la relazione fatta dal Consigliere Dott. MASSIMO VECCHIO;

Udito il Pubblico Ministero, in persona del Dott. Iacoviello Francesco Mauro, sostituto procuratore generale d…

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