Tribunale Amministrativo Regionale Lazio - Roma sentenza n. 3455 del 2022

ECLI:IT:TARLAZ:2022:3455SENT

Massima

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Il diniego di rilascio del visto di ingresso per motivi di lavoro subordinato è legittimo qualora l'autorità consolare, all'esito di un'attenta istruttoria, ritenga sussistente il rischio migratorio, ossia la mancanza di elementi sufficienti a dimostrare l'effettiva intenzione del richiedente di lasciare il territorio italiano prima della scadenza del visto richiesto. A tal fine, l'amministrazione è tenuta a valutare attentamente la situazione socio-economica del richiedente, la regolarità delle sue entrate, il livello del suo reddito nel paese di origine e ogni altro elemento utile a verificare la credibilità delle dichiarazioni rese in merito alle finalità e alle condizioni del soggiorno in Italia. La motivazione del provvedimento di diniego, pur se formulata attraverso l'utilizzo di espressioni predefinite in un modulo standardizzato, deve comunque dare conto in modo chiaro e non equivoco delle ragioni che hanno condotto l'amministrazione a ritenere non sussistenti i presupposti di legge per il rilascio del visto richiesto. La mancata comunicazione del preavviso di rigetto, in violazione dell'art. 10-bis della legge n. 241/1990, non determina l'illegittimità del provvedimento finale qualora il suo contenuto sostanziale risulti comunque adeguatamente motivato e non vi siano elementi che inducano a ritenere che l'interessato avrebbe potuto utilmente integrare la documentazione o le informazioni fornite.

Sentenza completa

Pubblicato il 28/03/2022

N. 03455/2022 REG.PROV.COLL.

N. 13232/2017 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio

(Sezione Quarta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 13232 del 2017, proposto da
-OMISSIS-, rappresentato e difeso dall’avv. ((omissis)), con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;

contro

- Ministero degli Affari Esteri, in persona del Ministro
pro tempore;

- Ambasciata d’Italia in Islamabad (Pakistan), in persona dell’Ambasciatore
pro tempore;

rappresentati e difesi
ex lege
dall’Avvocatura Generale dello Stato, presso la quale sono domiciliati in Roma, alla Via dei Portoghesi, n. 12;

per l'annullamento

del provvedimento di diniego di visto per lavoro subordinato, emesso dall’Ambasciata d’…

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