Cassazione penale Sez. V sentenza n. 24058 del 9 giugno 2016

ECLI:IT:CASS:2016:24058PEN

Massima

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Il giudice è legittimato a pronunciare sentenza di assoluzione per estinzione del reato ai sensi dell'art. 129 c.p.p., comma 2, solo quando le circostanze idonee ad escludere l'esistenza del fatto, la commissione dello stesso da parte dell'imputato e la sua rilevanza penale emergano dagli atti in modo assolutamente non contestabile, in modo tale che la valutazione del giudice appartenga più al concetto di "constatazione", ossia di percezione "ictu oculi", che a quello di "apprezzamento", essendo quindi incompatibile con qualsiasi necessità di accertamento o di approfondimento. Pertanto, il giudice non può pronunciare sentenza di assoluzione per estinzione del reato quando gli elementi di prova non consentono una valutazione di innocenza dell'imputato in modo assolutamente non contestabile, ma richiedono un approfondimento istruttorio per accertare la sua effettiva responsabilità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PALLA Stefano - Presidente

Dott. MORELLI Francesca - Consigliere

Dott. MICCOLI Settembre - Consigliere

Dott. SETTEMBRE Antonio - rel. Consigliere

Dott. CAPUTO Angelo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 17/10/2014 della CORTE APPELLO di SALERNO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udito in PUBBLICA UDIENZA del 06/05/2016, la relazione svolta dal Consigliere ANTONIO SETTEMBRE;
Udito il Procuratore Generale della Repubblica presso la Corte di Cassazione, Dott. ORSI Luigi, che ha concluso per il rigetto del ricorso;
Udito, per l'imputato, l'avv. (OMISSIS), che ha chiesto l'accoglimento del ricorso.
RIT…

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