Cassazione penale Sez. II sentenza n. 7802 del 26 febbraio 2021

ECLI:IT:CASS:2021:7802PEN

Massima

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Il reato di esercizio arbitrario delle proprie ragioni con violenza o minaccia alla persona si differenzia dal reato di estorsione non già per la materialità del fatto, che può essere identica, ma per l'elemento intenzionale. Nell'esercizio arbitrario, l'agente agisce al fine di esercitare un suo preteso diritto, nella convinzione che quanto vuole gli compete, mentre nell'estorsione l'agente mira a conseguire un ingiusto profitto, con la coscienza che quanto pretende non gli è dovuto. Il bene giuridico tutelato dal reato di esercizio arbitrario delle proprie ragioni è l'interesse a garantire l'esclusiva riconducibilità all'Autorità giudiziaria della risoluzione di controversie tra soggetti depositari di pretese contrapposte ed in conflitto. Pertanto, qualora un soggetto, pur in presenza di un rapporto debitorio, si limiti a chiedere con modalità minacciose l'adempimento di tale debito, senza perseguire ulteriori finalità, il fatto deve essere qualificato come esercizio arbitrario delle proprie ragioni e non come estorsione. Tuttavia, il concorso di un terzo in tale reato è configurabile solo nei casi in cui questi si limiti ad offrire un contributo alla pretesa del creditore, senza perseguire alcuna diversa ed ulteriore finalità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GALLO Domenico - Presidente

Dott. IMPERIALI Luciano - Consigliere

Dott. VERGA Giovanna - rel. Consigliere

Dott. BELTRANI Sergio - Consigliere

Dott. RECCHIONE Sandra - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), N. IL (OMISSIS);
(OMISSIS), N. IL (OMISSIS);
(OMISSIS), N. IL (OMISSIS);
avverso la sentenza n. 1564/2015 CORTE APPELLO di MESSINA, del 07/11/2018;
visti gli atti, la sentenza e il ricorso;
udita in PUBBLICA UDIENZA del 18/12/2020 la relazione fatta dal Consigliere Dott. GIOVANNA VERGA;
Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. Manuale, che ha concluso per l'annullamento con rinvio.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza in data 7/11/2018, la Corte di appello di …

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