Cassazione penale Sez. II sentenza n. 32615 del 24 luglio 2015

ECLI:IT:CASS:2015:32615PEN

Massima

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Il metodo mafioso, caratterizzato dalla forza di intimidazione del vincolo associativo e dalla condizione di assoggettamento ed omertà che ne deriva, costituisce elemento essenziale dell'associazione di tipo mafioso, la cui realizzazione richiede la partecipazione consapevole di ciascun associato al perseguimento degli scopi del sodalizio criminoso, anche attraverso la commissione di più delitti di usura ed estorsione, con l'applicazione di tassi di interesse usurari e l'esercizio di pressioni e minacce volte a costringere le vittime al pagamento delle somme dovute. L'aggravante di cui alla Legge n. 203 del 1991, art. 7, che ricorre quando i reati sono commessi al fine di agevolare l'associazione mafiosa, si applica anche ai reati di usura ed estorsione commessi dagli associati, in quanto espressione della forza intimidatrice del vincolo associativo e della condizione di assoggettamento ed omertà che ne deriva. Il giudice di merito, nel valutare la sussistenza di tale aggravante, deve dare conto in modo esaustivo degli elementi probatori che dimostrano il nesso teleologico tra il reato contestato e il fine di agevolare l'associazione mafiosa, senza poter omettere tale motivazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ESPOSITO Antonio - Presidente

Dott. CAMMINO Matilde - Consigliere

Dott. TADDEI M.B. - rel. Consigliere

Dott. MANNA Antonio - Consigliere

Dott. RAGO Geppino - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 21089/2013 CORTE APPELLO di NAPOLI, del 04/03/2014;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 14/04/2015 la relazione fatta dal Consigliere Dott. MARGHERITA TADDEI;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. BALDI Fulvio che ha concluso per annullame…

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