Cassazione penale Sez. II sentenza n. 42450 del 31 ottobre 2012

ECLI:IT:CASS:2012:42450PEN

Massima

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Il reato di estorsione si configura quando, successivamente a un furto o a una rapina, venga richiesto un compenso per la restituzione del bene sottratto, in quanto tale richiesta coarta la libertà di determinazione della vittima e integra una minaccia rilevante ai sensi dell'art. 629 c.p. Colui che si interponga tra gli estorsori e la vittima, sollecitato o meno dalla stessa, risponde di concorso nel reato di estorsione se non agisce nell'esclusivo interesse della vittima e per motivi di solidarietà umana, contribuendo con la sua opera alla pressione morale e alla coazione psicologica nei confronti della vittima. Integra il reato di estorsione, e non quello di truffa, la prospettazione di un male futuro per la vittima in termini di evento certo e realizzabile ad opera dell'agente o di altri, poiché in tal caso la vittima è posta nell'ineluttabile alternativa di far conseguire all'agente il preteso profitto o di subire il male minacciato. La reticenza della persona offesa nel rivelare il suo rapporto di conoscenza con l'indagato o l'effettiva titolarità del bene sottratto non inficia l'accertamento della gravità indiziaria, essendo tali elementi marginali rispetto alla condotta estorsiva accertata. In presenza di precedenti specifici per reati analoghi e del coinvolgimento in una nuova vicenda estorsiva, la misura cautelare della custodia in carcere risulta adeguata e proporzionata, non costituendo una anticipazione della pena.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MACCHIA Alberto - Presidente

Dott. PRESTIPINO Antonio - rel. Consigliere

Dott. GALLO Domenico - Consigliere

Dott. DAVIGO Piercamillo - Consigliere

Dott. VERGA Giovanna - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) (OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 332/2012 TRIB. LIBERTA' di VENEZIA, del 30/03/2012;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. ANTONIO PRESTIPINO;

lette/sentite le conclusioni del PG Dott. ((omissis)) che ha disposto dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. Con ordinanza del 30.3.2012 il Tribunale della liberta' di Venezia rigettava l'istanza di riesame proposta nell'in…

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