Cassazione penale Sez. V sentenza n. 36991 del 6 settembre 2016

ECLI:IT:CASS:2016:36991PEN

Massima

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Il concorso nel reato, sia morale che materiale, richiede un contributo effettivo e significativo da parte del concorrente, ontologicamente distinguibile dalla mera connivenza o presenza sul luogo del fatto. La semplice consapevolezza dell'illecito altrui non è sufficiente a configurare il concorso, in assenza di un obbligo giuridico di attivarsi per impedire l'evento. I giudici di merito devono pertanto motivare in maniera chiara e univoca l'apporto causalmente rilevante del concorrente, non potendosi desumere il concorso da elementi ambivalenti come la mera presenza sul luogo o l'allontanamento dal medesimo. Solo in presenza di tali elementi, debitamente accertati e valorizzati, può ritenersi integrata la fattispecie del concorso nel reato, sia nella forma morale che in quella materiale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SAVANI Piero - Presidente

Dott. GORJAN Sergio - Consigliere

Dott. CATENA Rossell - rel. Consigliere

Dott. SETTEMBRE Antonio - Consigliere

Dott. FIDANZIA Andrea - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza della Corte di Appello di Bologna emessa in data 3 ottobre 2014;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott.ssa CATENA Rossella;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott.ssa DI NARDO Marilia, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1.Con la sentenza impugnata la Corte di Appello di Bologna confermava la sent…

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