Cassazione penale Sez. V sentenza n. 14500 del 11 aprile 2011

ECLI:IT:CASS:2011:14500PEN

Massima

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Il reato di minaccia è un reato di pericolo astratto, per la cui integrazione non è necessario che il soggetto passivo si sia effettivamente sentito intimidito, essendo sufficiente che la condotta dell'agente sia potenzialmente idonea a incidere sulla libertà morale del soggetto passivo. Pertanto, ai fini della sussistenza del reato, non rileva che la persona offesa non si sia sentita effettivamente intimidita, essendo invece determinante la valutazione ex ante della idoneità della condotta a suscitare timore nell'animo del destinatario. Ciò in quanto il delitto di minaccia tutela la libertà morale del soggetto passivo, a prescindere dall'effettiva verificazione dell'evento intimidatorio. Pertanto, la valutazione della pericolosità della condotta deve essere compiuta sulla base degli elementi oggettivi del fatto, senza che assuma rilievo la reazione soggettiva della persona offesa, la quale potrebbe anche non essersi sentita intimidita per ragioni contingenti, come ad esempio la presenza di un cordone di polizia a separare i contendenti. Ciò che conta è che la condotta sia astrattamente idonea a incutere timore nell'animo del destinatario, a prescindere dall'effettiva verificazione dell'evento intimidatorio.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ROTELLA Mario - Presidente

Dott. MARASCA Gennaro - Consigliere

Dott. SANDRELLI Gian Giacomo - Consigliere

Dott. FUMO Maurizio - rel. Consigliere

Dott. LAPALORCIA Grazia - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) CA. PI. N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 2058/2009 CORTE APPELLO di MILANO, del 25/02/2010;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 02/03/2011 la relazione fatta dal Consigliere Dott. MAURIZIO FUMO;

udito il PG in persona del sost. proc. gen. Dott. C. Stabile che ha chiesto dichiararsi inammissibile il ricorso.

RILEVATO IN FATTO

La CdA di Milano, con la sentenza …

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