Cassazione penale Sez. V sentenza n. 3150 del 23 gennaio 2019

ECLI:IT:CASS:2019:3150PEN

Massima

La minaccia di morte, anche se condizionata, è punibile ai sensi dell'art. 612 c.p. in quanto idonea a provocare un turbamento psichico nella persona offesa, salvo che l'autore intenda prevenire un'azione illecita della stessa rappresentandole una reazione legittima. La pena per il reato di minaccia deve essere determinata in base alla normativa vigente al momento della commissione del fatto, anche se successivamente modificata in senso sfavorevole all'imputato. Il giudice di merito deve motivare adeguatamente la propria decisione, senza limitarsi a mere valutazioni di fatto, ma esponendo il percorso logico-giuridico seguito.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MICCOLI Grazia - Presidente

Dott. MAZZITELLI Caterina - Consigliere

Dott. CALASELICE Barbara - Consigliere

Dott. FIDANZIA Andrea - rel. Consigliere

Dott. SCORDAMAGLIA Irene - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 17/02/2017 del GIUDICE DI PACE di AREZZO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. ANDREA FIDANZIA;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dott.ssa PICARDI ANTONIETTA, che conclude per l'inammissibilita'.
udito il difensore.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza emessa in data 17 febbraio 2017 il Giudice di Pace di Arezzo ha condann…

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