Cassazione penale Sez. II sentenza n. 4305 del 1 febbraio 2012

ECLI:IT:CASS:2012:4305PEN

Massima

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Il reato di associazione di tipo mafioso di cui all'art. 416-bis c.p. può essere configurato anche in assenza della commissione di reati-fine, purché l'organizzazione sul territorio, la distinzione di ruoli, i rituali di affiliazione, il livello organizzativo e programmatico raggiunto lascino concretamente presagire la prossima realizzazione di tali reati, concretando la presenza del "marchio" mafioso in una sorta di "franchising" tra "province" e "locali" che consente di ritenere sussistente il pericolo presunto per l'ordine pubblico. La forza di intimidazione e il metodo mafioso possono essere desunti da elementi quali i rituali di affiliazione e promozione, la vita sociale interna caratterizzata da rigide regole e sanzioni, il collegamento con strutture mafiose centrali, la disponibilità di armi anche da parte di singoli associati, la programmazione di reati-fine, senza che sia necessaria la commissione di condotte eclatanti. Ai fini della configurabilità del reato associativo mafioso non è necessario che il singolo aderente ponga in essere personalmente attività tipicamente mafiose, essendo sufficiente che la sua partecipazione al sodalizio criminale contribuisca all'attività dell'associazione e al perseguimento dei suoi scopi illeciti, potenziandone l'operatività complessiva. La sussistenza di gravi indizi di colpevolezza per il reato di cui all'art. 416-bis c.p. comporta l'applicazione della presunzione di pericolosità sociale e di adeguatezza della sola misura cautelare della custodia in carcere, che può essere superata solo con la prova di elementi concreti e specifici idonei a dimostrare la definitiva rescissione del vincolo con l'associazione criminale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CASUCCI Giuliano - Presidente

Dott. PRESTIPINO Antonio - Consigliere

Dott. DAVIGO Piercamillo - Consigliere

Dott. CHINDEMI Domenico - rel. Consigliere

Dott. D'ARRIGO Cosimo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 1455/2011 TRIB. LIBERTA' di TORINO, del 11/07/2011;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. DOMENICO CHINDEMI;

lette/sentite le conclusioni del PG Dott. CEDRANGOLO Oscar che ha chiesto il rigetto del ricorso;

Udito il difensore Avv. (OMISSIS) di (OMISSIS) in sost. Dell'avv. (OMISSIS) come da delega che deposita che chiede l'accoglimento del ricorso.

OSSERVA IN FATTO<…

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