Cassazione penale Sez. II sentenza n. 34246 del 15 settembre 2022

ECLI:IT:CASS:2022:34246PEN

Massima

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Il delitto di associazione per delinquere si configura quando vi sia una struttura organizzata, con ruoli e compiti definiti tra i partecipi, finalizzata alla commissione di una pluralità di reati. La prova del vincolo associativo può desumersi da elementi indiziari, quali la perduranza nel tempo dell'associazione, la professionalità manifestata nel settore di esercizio illecito, i contatti che hanno favorito la consumazione agevole dei reati-fine, il radicato inserimento dei componenti nel sodalizio. Ai fini della valutazione delle esigenze cautelari, la prognosi di pericolosità non si rapporta solo all'operatività attuale dell'associazione o alla data ultima di consumazione dei reati-fine, ma ha ad oggetto la possibile commissione di ulteriori delitti espressione della professionalità e del grado di inserimento in circuiti criminali o criminogenetici che caratterizzavano l'associazione di appartenenza. Pertanto, anche a distanza di anni dalla consumazione dei fatti, possono sussistere concreti e attuali pericoli di reiterazione del reato, tali da giustificare l'applicazione di misure cautelari detentive, ove risultino provati il perdurare della struttura associativa e il radicamento dei suoi membri in contesti criminali.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. VERGA Giovanna - Presidente

Dott. PARDO I. - Consigliere

Dott. PERROTTI M. - rel. Consigliere

Dott. TURTUR MINUTILLO Marzia - Consigliere

Dott. CERSOSIMO Emanuele - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposta da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la ordinanza in data 23/12/2021 del Tribunale di Reggio Calabria, sezione distrettuale per il riesame;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere Dr. Massimo Perrotti;
lette le conclusioni scritte prodotte dal Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. Gaeta Pietro, che ha concluso per il rigetto del ricorso;
lette le conclusioni trasmesse a mezzo p.e.c. dal difensore del r…

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