Il Comune è tenuto a pronunciarsi espressamente sull'istanza-diffida presentata dal ricorrente, proprietario di un immobile confinante con quello asseritamente abusivo, volta all'adozione di provvedimenti repressivi e sanzionatori nei confronti di tale abuso edilizio, ai sensi degli artt. 27 e 31 del D.P.R. 380/2001. Tale obbligo di provvedere discende dall'art. 2 della Legge n. 241/1990, che impone all'amministrazione di concludere il procedimento con un provvedimento espresso, anche nelle ipotesi in cui vi siano impedimenti all'accoglimento della domanda, al fine di garantire la certezza dei tempi nell'esercizio dell'azione amministrativa e prevenire danni correlati all'inerzia della pubblica amministrazione. Il mancato esercizio di tale obbligo entro il termine di 30 giorni dalla notificazione/comunicazione della sentenza comporta la nomina di un commissario ad acta per l'adozione del provvedimento dovuto.