Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 46962 del 26 novembre 2015

ECLI:IT:CASS:2015:46962PEN

Massima

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Il giudice, nel valutare la sussistenza delle esigenze cautelari per il reato di associazione finalizzata al traffico di stupefacenti di cui all'art. 74 del D.P.R. n. 309/1990, deve verificare l'attualità e la concretezza del pericolo di reiterazione del reato, anche in presenza di condotte esecutive risalenti nel tempo. Ciò in quanto tale fattispecie penale, essendo "aperta" e idonea a qualificare situazioni eterogenee, non presuppone necessariamente l'esistenza di una struttura organizzativa complessa. Pertanto, il giudice deve valutare ogni singolo caso concreto, considerando gli elementi addotti dalla difesa a dimostrazione dell'insussistenza delle esigenze cautelari o della possibilità di soddisfarle con misure meno afflittive, senza limitarsi ad un'applicazione automatica della presunzione relativa di cui all'art. 275, comma 3, c.p.p. La motivazione del provvedimento cautelare deve essere adeguata e puntuale nel delineare le specifiche circostanze di fatto che escludono l'attualità e la concretezza del pericolo di reiterazione, anche quando il decorso di un significativo arco temporale possa essere sintomo di un proporzionale affievolimento di tale pericolo.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CONTI Giovanni - Presidente

Dott. VILLONI Orlando - Consigliere

Dott. CALVANESE Ersilia - rel. Consigliere

Dott. DE AMICIS Gaetano - Consigliere

Dott. SCALIA Laura - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Lecce;
avverso la ordinanza del 29/05/2015 del Tribunale del riesame di Lecce;
nel procedimento nei confronti di:
(OMISSIS), nata a (OMISSIS);
visti gli atti, il provvedimento denunziato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere ((omissis));
udite le richieste del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale FILIPPI Paola, che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con la …

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