Il custode giudiziario di beni sottoposti a sequestro penale è gravato da un'obbligazione positiva di conservazione e custodia del bene, funzionale alla sua successiva restituzione all'avente diritto, la cui prestazione deve essere determinata in concreto in base all'interesse creditorio di quest'ultimo, conformemente ai criteri di buona fede e diligenza del buon padre di famiglia. L'inadempimento di tale obbligazione, che si sostanzia nel deterioramento del bene durante la custodia, determina la responsabilità contrattuale del custode, salva la prova da parte sua di una causa non imputabile che abbia impedito l'esatto adempimento. Il Ministero della Giustizia, quale ente pubblico di cui il custode è ausiliario, risponde in via solidale dei danni cagionati dalla condotta colposa o dolosa del custode nell'esecuzione dell'incarico affidatogli.