Tribunale Amministrativo Regionale Campania - Napoli sentenza n. 224 del 2024

ECLI:IT:TARNA:2024:224SENT

Massima

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Il provvedimento di demolizione di opere edilizie abusive, adottato dall'autorità comunale competente, non richiede una particolare e ulteriore motivazione oltre all'indicazione delle norme violate e al riferimento ai presupposti di fatto contenuti nei verbali accertativi, essendo preminente l'interesse pubblico al ripristino della legalità urbanistica violata. La presentazione di un'istanza di accertamento di conformità ex art. 36 del D.P.R. n. 380/2001 non rende inefficace il provvedimento sanzionatorio pregresso, determinando solo una sospensione dell'ordine di demolizione, che riacquista efficacia in caso di rigetto della suddetta istanza. L'applicabilità della sanzione pecuniaria in luogo della demolizione, prevista dall'art. 34 del D.P.R. n. 380/2001, è subordinata all'impossibilità di eseguire la demolizione senza pregiudizio per la parte eseguita in conformità, valutazione da effettuarsi in sede esecutiva. In materia di abusivismo edilizio, gli atti di repressione, essendo provvedimenti tipici e vincolati, emessi all'esito di un accertamento tecnico della consistenza delle opere realizzate e del loro carattere abusivo, hanno natura urgente e strettamente vincolata, con la conseguenza che non sono richiesti apporti partecipativi del soggetto destinatario e, quindi, non devono essere necessariamente preceduti dalla comunicazione di avvio del procedimento. Inoltre, in presenza di opere edilizie abusive, l'amministrazione comunale può ricorrere alla generale ingiunzione di demolizione di cui all'art. 31 del D.P.R. n. 380/2001, anche nelle ipotesi in cui tali opere siano state realizzate in zona vincolata, per le quali potrebbe procedersi alla demolizione d'ufficio ai sensi del precedente art. 27, atteso che i poteri attribuiti all'autorità comunale dalle due disposizioni non si escludono a vicenda, ma concorrono.

Sentenza completa

Pubblicato il 09/01/2024

N. 00224/2024 REG.PROV.COLL.

N. 04964/2020 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale della Campania

(Sezione Sesta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 4964 del 2020, proposto da
Consiglia Giaccio, rappresentata e difesa dagli avvocati Enrico Maria Iossa, Domenico Marrazzo, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;

contro

Comune di Marano di Napoli, in persona del legale rappresentante
pro tempore
, rappresentato e difeso dall'avvocato Raffaele Manfrellotti, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;

per l'annullamento

- dell'ordinanza n. 38/2020 del 14.09.2020, notificata in data 22.09.2020, con cui il Dirigente dell'Area Tecnica - Settore Urbanistica ha ingiunto alla ricorren…

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