Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 17056 del 3 maggio 2011

ECLI:IT:CASS:2011:17056PEN

Massima

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Il falso rilascio di dichiarazioni a pubblico ufficiale, in sede di indagini, integra il reato di favoreggiamento personale, anche quando le dichiarazioni siano rese al fine di giustificare l'assenza di un soggetto sottoposto a misure di prevenzione, in quanto tale condotta, pur essendo finalizzata a consentire l'elusione dei controlli, è comunque diretta a ostacolare l'attività investigativa. Il giudice di merito, nel valutare la fondatezza di tale giustificazione, deve esaminare in modo logico e coerente gli elementi probatori acquisiti, senza essere vincolato ad accogliere la diversa ricostruzione dei fatti prospettata dall'imputato, purché la motivazione adottata risulti adeguata e immune da vizi di manifesta illogicità. In particolare, il giudice può legittimamente disattendere la tesi difensiva che adduce la presenza dell'imputato in un luogo diverso dall'abitazione, qualora tale presenza non risulti comprovata in modo convincente e non sia conciliabile con gli orari dei controlli effettuati dalle forze dell'ordine. Pertanto, la dichiarazione falsa resa all'autorità, anche se finalizzata a giustificare l'assenza del sorvegliato, integra il reato di favoreggiamento personale, in quanto comunque diretta a ostacolare l'attività investigativa, senza che rilevi la circostanza che l'imputato fosse effettivamente presente in un luogo diverso dall'abitazione, ove tale presenza non risulti adeguatamente provata.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. AGRO' Antonio - Presidente

Dott. CORTESE Arturo - Consigliere

Dott. GRAMENDOLA ((omissis)) - Consigliere

Dott. FAZIO ((omissis)) - rel. Consigliere

Dott. CITTERIO Carlo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

De. Gi. Gi. ;

avverso la sentenza del 9 luglio 2009 della Corte di Appello di Palermo;

visti gli atti, il provvedimento denunziato e il ricorso;

udita la relazione svolta dal consigliere Dr. ((omissis))ia Fazio;

udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dr. SELVAGGI Eugenio, che ha concluso chiedendo declaratoria di inammissibilita' del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

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