Il sequestro di persona a scopo di estorsione è un reato autonomo, distinto dall'estorsione e dal sequestro di persona semplice, che si configura quando la privazione della libertà personale è finalizzata al conseguimento di un ingiusto profitto o vantaggio, anche non patrimoniale, come prezzo per la liberazione della vittima. Tale finalità estorsiva può essere desunta non solo da richieste esplicite di denaro o altri beni, ma anche dalla volontà di ottenere dalla persona offesa la rinuncia a pretese risarcitorie o giudiziarie, purché tale rinuncia abbia rilevanza giuridica e costituisca un vantaggio per gli autori del reato. Nell'accertare la sussistenza del dolo specifico, il giudice deve valutare complessivamente le modalità e le circostanze della condotta, senza limitarsi a considerare le sole dichiarazioni della vittima, ma tenendo conto di tutti gli elementi probatori acquisiti. Inoltre, il fattore culturale di appartenenza degli imputati, pur rilevante ai fini della configurabilità dell'errore di fatto, non esclude la configurabilità del reato di sequestro di persona a scopo di estorsione, qualora la condotta sia diretta al conseguimento di un ingiusto vantaggio, anche non patrimoniale, attraverso la privazione della libertà personale della vittima.