Cassazione penale Sez. II sentenza n. 28911 del 19 ottobre 2020

ECLI:IT:CASS:2020:28911PEN

Massima

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Il tentativo di estorsione aggravato dal metodo mafioso si configura quando l'azione criminosa, pur in assenza di esplicite minacce o violenze, evoca la contiguità di chi la pone in essere con un'associazione mafiosa, creando nella vittima una condizione di assoggettamento per il timore di subire le prevaricazioni di un gruppo criminale organizzato. La circostanza aggravante dell'utilizzo del metodo mafioso sussiste anche in presenza di un "messaggio intimidatorio silente", ovvero quando l'associazione criminale abbia raggiunto una forza intimidatrice tale da rendere superfluo l'avvertimento mafioso esplicito, essendo sufficiente l'evocazione del potere e della caratura criminale del sodalizio mafioso operante nel territorio in cui si consuma il reato. Ai fini della configurabilità di tale aggravante non è necessario che vi sia la prova del mandato del capo mafia, essendo sufficiente l'evocazione della sua figura per creare nella vittima il timore di subire le conseguenze della sua invocata contiguità con l'organizzazione criminale. Inoltre, la reticenza e il comportamento intimorito della persona offesa costituiscono anch'essi prova dell'efficacia e dell'effetto minatorio della condotta estorsiva, a prescindere dall'esito della stessa. Infine, nel motivare il diniego delle attenuanti generiche, il giudice non è tenuto a prendere in considerazione tutti gli elementi favorevoli o sfavorevoli dedotti dalle parti, essendo sufficiente che faccia riferimento a quelli ritenuti decisivi o comunque rilevanti, restando disattesi o superati tutti gli altri.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GALLO Domenico - Presidente

Dott. IMPERIALI Luciano - rel. Consigliere

Dott. AIELLI Lucia - Consigliere

Dott. CIANFROCCA Pierluigi - Consigliere

Dott. RECCHIONE Sandra - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 07/06/2018 della CORTE APPELLO di CATANZARO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere RECCHIONE SANDRA;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore CENICCOLA ELISABETTA che ha concluso chiedendo l'inammissibilita' dei ricorsi.
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
1. La Corte di appello di Catanzaro confermav…

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