Il delitto di sostituzione di persona (art. 494 c.p.) si configura quando l'agente, al fine di procurare a sé o ad altri un vantaggio o di recare un danno, si attribuisce un falso stato o una falsa qualità a cui la legge attribuisce effetti giuridici. Il dolo specifico richiesto dalla norma sussiste anche quando l'agente, attraverso l'attribuzione di un falso stato di uomo libero, abbia instaurato e mantenuto una relazione affettiva e di convivenza, realizzando così un vantaggio non patrimoniale tutelato dall'ordinamento. La falsità di atti inseriti in un fascicolo procedimentale finalizzato alla celebrazione di un matrimonio religioso integra il reato di falso materiale in atto pubblico, salvo che la contraffazione non risulti così grossolana da essere ictu oculi riconoscibile dalla generalità delle persone. Il giudice di merito, nel motivare il diniego delle attenuanti generiche, può fare riferimento agli elementi ritenuti decisivi, senza necessità di esaminare tutti i fattori favorevoli o sfavorevoli dedotti dalle parti.