Cassazione penale Sez. III sentenza n. 7768 del 20 febbraio 2015

ECLI:IT:CASS:2015:7768PEN

Massima

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Il reato di violazione di domicilio si configura non solo quando l'agente si introduce con violenza o minaccia nell'altrui abitazione, ma anche quando vi accede con inganno o artificio e vi si trattiene contro la volontà del titolare dello ius excludendi. Ciò in quanto la ratio della norma è quella di tutelare il diritto fondamentale all'inviolabilità del domicilio, inteso come luogo di privata dimora e di libera esplicazione della personalità individuale, indipendentemente dalle modalità di accesso. Pertanto, integra il reato di violazione di domicilio anche l'ingresso nell'abitazione altrui con il pretesto di discutere di questioni attinenti al rapporto locativo, qualora l'agente abbia in realtà l'intento di commettere un diverso reato, come nel caso di specie in cui l'imputato si è introdotto nell'abitazione della vittima al fine di perpetrare un'aggressione sessuale. La mancata partecipazione della parte civile all'udienza di discussione conclusiva del giudizio di appello non comporta la revoca tacita o presunta della costituzione di parte civile, in quanto il principio di immanenza della costituzione di parte civile, una volta avvenuta in primo grado, produce effetti permanenti in ogni stato e grado del processo, senza necessità di ulteriori formalità. Pertanto, il giudice di appello è tenuto a pronunciarsi sulle statuizioni civili, indipendentemente dalla presenza o meno della parte civile all'udienza conclusiva. La concessione delle attenuanti generiche, inoltre, non può essere automaticamente riconosciuta sulla base del solo stato di incensuratezza dell'imputato, dovendo il giudice valutare complessivamente la gravità della condotta e il comportamento processuale tenuto dall'imputato, il quale non può giovarsi di tale beneficio qualora abbia fornito versioni dei fatti prive di logicità e persino calunniose nei confronti della vittima.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FIALE Aldo - Presidente

Dott. FRANCO Amedeo - Consigliere

Dott. GRILLO Renato - Consigliere

Dott. GRAZIOSI Chiara - rel. Consigliere

Dott. ANDRONIO Alessandro M. - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 3580/2012 CORTE APPELLO di CATANIA, del 04/12/2013;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 13/01/2015 la relazione fatta dal Consigliere Dott. CHIARA GRAZIOSI;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. SALZANO Francesco che ha concluso per il rigetto del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. Con sentenza del 4 dicembre 2013 la Corte d'appello di Catania ha respinto l…

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