Cassazione civile Sez. VI ordinanza n. 23010 del 11 novembre 2016

ECLI:IT:CASS:2016:23010CIV

Massima

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Il giudice di legittimità, nel valutare la motivazione della sentenza impugnata, non può sostituire la propria valutazione del merito a quella del giudice di merito, essendo precluso il riesame del materiale probatorio e delle risultanze fattuali già apprezzate dal giudice di appello. La motivazione della sentenza impugnata, pertanto, non può essere censurata per vizio di motivazione, se non risulta apparente, perplessa o incomprensibile, ma solo per mancata o insufficiente considerazione di elementi rilevanti, ovvero per contraddittorietà logica o giuridica. Il giudice di legittimità deve limitarsi a verificare la correttezza del percorso logico-giuridico seguito dal giudice di merito, senza poter sostituire la propria valutazione a quella del giudice di appello, anche laddove quest'ultima non sia condivisa dal ricorrente.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA CIVILE

SOTTOSEZIONE T

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CIRILLO Ettore - Presidente

Dott. MANZON Enrico - Consigliere

Dott. NAPOLITANO Lucio - Consigliere

Dott. FEDERICO Guido - Consigliere

Dott. VELLA Paola - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

ORDINANZA
sul ricorso 18235-2015 proposto da:
(OMISSIS), (OMISSIS), (OMISSIS), elettivamente domiciliati in (OMISSIS), presso lo studio dell'avvocato (OMISSIS), che li rappresenta e difende, giusta procura in calce al ricorso;
- ricorrenti -
contro
AGENZIA DELLE ENTRATE DIREZIONE PROVINCIALE PISTOIA, in persona del Direttore pro tempore, elettivamente domiciliata in ROMA, VI…

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