Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 27682 del 14 luglio 2011

ECLI:IT:CASS:2011:27682PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La partecipazione a un'associazione di tipo mafioso, ai sensi dell'art. 416-bis c.p., richiede la prova di elementi indizianti univoci e gravi che dimostrino il concreto contributo del soggetto all'attività del sodalizio criminale, non essendo sufficiente la mera frequentazione di ambienti mafiosi o la condivisione ideale di alcuni atteggiamenti. La semplice vicinanza al contesto mafioso e la conoscenza della struttura e delle dinamiche dell'organizzazione criminale non integrano di per sé la fattispecie partecipativa, in assenza di ulteriori elementi che comprovino il ruolo attivo dell'indagato nell'ambito dell'associazione. Il giudice di merito, nel valutare la sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza ai fini dell'applicazione di una misura cautelare, è tenuto a motivare in modo coerente e logico le ragioni per le quali ritiene che il materiale probatorio acquisito non sia sufficiente a dimostrare il contributo effettivo dell'indagato all'attività del sodalizio mafioso, anche in presenza di conversazioni che, pur riferendosi al contesto criminale, non coinvolgano direttamente la posizione dell'indagato. Il sindacato di legittimità della Corte di Cassazione è limitato alla verifica della logicità e coerenza della motivazione del provvedimento impugnato, senza poter sostituire la propria valutazione delle circostanze a quella del giudice di merito.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DE ROBERTO Giovanni - Presidente

Dott. AGRO' Antonio S. - Consigliere

Dott. LANZA Luigi - rel. Consigliere

Dott. ROTUNDO Vincenzo - Consigliere

Dott. CITTERIO Carlo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Procuratore della Repubblica D.D.A. del Tribunale di Reggio Calabria;

avverso l'ordinanza 22 novembre 2010 del Tribunale del riesame di Reggio Calabria che ha accolto il riesame di (OMESSO), nato il (OMESSO), proposto contro l'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa il 23 settembre 2010 dal G.I.P. del Tribunale di Reggio Calabria per il reato di cui all'articolo 416 bis cod. pen. (capo a dell'imputazione provvi…

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