Il falso ideologico commesso da un medico titolare di un laboratorio medico o studio professionale in regime di convenzione con il Servizio Sanitario Nazionale, attraverso la compilazione con indicazioni non veritiere di una scheda di dimissione ospedaliera (S.D.O.) o di impegnative di cura e tabulati riepilogativi, integra il reato di falso in atto pubblico. Tali documenti, infatti, pur se trasmessi in via telematica all'Azienda Sanitaria Locale, hanno natura di atti pubblici in quanto destinati a rappresentare la realtà, al pari di una descrizione o di una constatazione, essendo ancorati a parametri valutativi dettagliatamente predeterminati e formulati da soggetti cui la legge riconosce una particolare perizia. La scelta del rito abbreviato da parte dell'imputato non vale a sanare la nullità degli atti istruttori compiuti oltre il termine massimo per le indagini preliminari, in quanto tale inutilizzabilità non rientra nella categoria delle inutilizzabilità "patologiche", ovvero degli atti assunti in contrasto con i principi fondamentali dell'ordinamento o tali da pregiudicare gravemente il diritto di difesa. Pertanto, gli atti istruttori compiuti oltre il termine massimo per le indagini preliminari restano inutilizzabili nel giudizio abbreviato, ferma restando la possibilità di utilizzare gli altri elementi probatori legittimamente acquisiti.